senza titolo
    
  
Un pretesto di riempimento 
    come colori liquidi le parole si connettono 
    occupano spazi insoliti 
    un tappeto per gli occhi 
    uno stridio di denti su terriccio 
    tra petali di rosa 
    e si sputa un boccone amaro 
    cercando il miele rubato all’ape nemica 
    
    
    Viaggiare a ritroso 
    sul dorso delle parole 
    scendere ai confini della voce 
    ritrovare il verbo unico 
    privo d’accezioni 
    a tutto tondo 
    senza neologismi continui 
    sventramenti dell’incipit 
    per nuove trame vischiose 
    che raggrumano il verbo 
    come cibo per affamati 
    
  
    Nel luogo nascosto 
    e profondo 
    sotterranei polverosi 
    miniere dello spirito 
    luogo d’uomini divoratori 
    di terra di carni rosse 
    lì il luogo di sorgenti 
    ove acqua di lacrime già versate 
    scioglie fuligine 
    da occhi spenti 
    
    
  È il luogo dell’amore 
    il riferimento l’approdo 
    unico a cui si tende 
    ma muta all’occhio 
    la proiezione 
    miraggi e giochi di luci 
    trasformano gli uomini in sciami 
    verso dirupi d’iniquità 
    o in zolle di sale 
    ove non gracida la rana. 
    
    
    Venite parole sui rami secchi 
    del mio dire 
    formulate profumi di verbi 
    nell’unto quotidiano 
    bussate urgenti alla mia porta 
    con arie pungenti perché alto 
    sia il volo 
    
    
    Amore povero 
    Di sconosciute seduzioni 
    Tra lenzuola fredde 
    Senza parole nè stille di sudore 
    Amore povero 
    Dimentico di carezze di cadenze 
    Delle fragilità dell’intimo 
    Povero amore 
    T’han seppellito mentre battevi 
    Col pugno il petto 
    Congelato il rosso la spinta il verbo 
    A cui facevi appello 
  
    
  ...e ti vorrei con me 
    per darti il nettare 
    il guizzo di un pensiero 
    ...e ti vorrei con me 
    per dilaniare i passi incolti dei giorni 
    ...e ti vorrei con me 
    a sera nell’abbandono al sonno 
    nel dubbio che sia vita
  
       Oggi non t’amo 
       mio Dio 
       troppo sangue scorre 
       nella tua legge 
       oggi non t’amo 
       mio Dio 
       ho nudo il corpo e solo 
       oggi non t’amo 
       mio Dio 
       per il dolore sotto 
       il giallo corposo dei 
       fiori di maggio ai bordi 
       del viale 
       oggi non t’amo 
       mio Dio 
       per il peso d’impotenza 
       per la larvata coscienza 
       oggi 
       mio Dio 
       non scorgo il tuo amore